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MUSICA
di Repubblica, 25/03/04
MAGIA DI UN CLASSICO SUFI
Ispirato ad un classico della letteratura sufi (Il verbo degli
uccelli del persiano Farid ad-din Attar) il quarto disco dei
Radiodervish è un concept che immerge l'ascoltatore nel
clima favolistico di quelle pagine. Cantato in italiano, arabo
e inglese da Nabil e ben sostenuto da trame di corde, archi
e percussioni, offre magia incantatrice e sogni d'autore sospesi
fra Oriente e Occidente.
Flavio Brighenti
LA REPUBBLICA BARI, 15/04/04
RADIODERVISH "IL NOSTRO VOLO TRA LE NOTE E I MITI DELL'ANTICA
PERSIA"
Un equilibrio sonoro perfetto, ricercatissimo e raffinato, sospende
In search of Simurgh, il nuovo e, probabilmente, il più
riuscito dei Radiodervish. Le liriche di Farid ad din Attar
sono metallo nobile rinveniente dal XII secolo, lavorato sapientemente
in brani monili dall'indubitabile eleganza d'archi....Quel cielo
desiderato, mille anni dopo è stato raggiunto perdendo
(forse) la terra. L'invito dei Radiodervish è a ritrovare
il senso. In search of Simurgh è un perfetto viatico.
Antonella Gaeta
IL MANIFESTO, 15/04/04
SUITE SUFI, VIAGGIO IN ORIENTE
Il viaggio è costante punto di riferimento nella musica
e nei testi del duo Radiodervish...Un viaggio metaforico è
anche - e soprattutto - il tema dominante del nuovo disco....Una
suite di nove brani basata su un'umanità di fantasia,
popolata di re, principesse, schivai, uomini erranti in preda
di passioni d'amore che non di rado portano alla follia.
Stefano Crippa
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, 15/04/04
ALLA RICERCA DEL SIMURGH CON I RADIODERVISH
La scelta musicale è assolutamente in controtendenza:
le atmosfere dilatate e rarefatte dei Radiodervish qui diventano
addirittura bolle sonore che si gonfiano e prendono aria leggerissime,
trovano aliti di note che le portano lontane, si imabarcano
come vele.Una sorta di suite oriental- ci sono chairi rimandi
alla tradizione musicale araba - che s'innarve di melodie mediterranee....
Francesco Costantini
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, 15/04/04
IL NUOVO DISCO DEI RADIODERVISH. UN'ACCORATA PREGHIERA DI PACE
L'obiettivo che si sono posti Nabil e Michele è molto
alto: hanno immaginato un disco di quelli che un tempo si chiamavano
concept album, raccolti intorno a una storia o a un testo da
raccontare. E il profondo lirismo, la bellezza dei versi di
Attar, leggeri e profumati come l'aria quando inseguono il volo
degli uccelli ....si prestano molto bene al trattamento cui
li hanno sottoposti Nabil e Michele.
Fabrizio Versienti
LIBERAZIONE, 23/04/04
VIAGGIO VERSO ORIENTE
Due anni dopo Centro del mundo il duo italo-palestinese si ripropone
al pubblico con un lavoro insolito, una sorata di suite orientale
apparentemente slegata dalle loro precedenti fatiche discografiche.
E' un lungo volo in una terra fantastica...Leggereo, delicato
e intenso di profumi, In search of Simurgh come glia ltri alvori
dei Radiodervish parla tante lingue distinte, ma legate ad un
progetto comune.
Gianni Lucini
AVVENIMENTI, 23/04/04
LE FAVOLE PERSIANE DEI RADIODERVISH
In search of Simurgh, un disco ricco di suoni che concedono
all'immaginazione lo spazio necessario per elevarsi in volo.
L'unica condizione, indispensabile ogni volta che si entra nel
pianeta sonoro creato da Michele Lobaccaro, barese, e Nabil
Salameh, palestinese ormai adottato dal nostro paese, è
lasciare a terra ogni idea di distanza. Tra il passato e il
futuro. Tra l'antico e il moderno. Tra l'occidente e l'oriente.
Emiliano Coraretti
L'UNITA', 12/05/04
RADIODERVISH SUL TAPPETO VOLANTE
Un disco che muove da un antico poema persiano. E la canzone
non c'è più
Dai Radiodervish potevamo attenderci qualcosa che confermasse
il loro talento, ma In search of Simurgh, pubblicato con una
splendia veste grafica, va oltre ogni più rosea aspettativa.
...hanno realizzato un piccolo capolavoro, ribadendo in modo
esplicito che è dalla consocenza reciproca che nascono
la concordia e la pace.
Giancarlo Susanna
MUCCHIO SELVAGGIO, 18/05/04
RADIODERVISH
In search of Simurgh è il nuovo progetto dei radiodervish,
a due anni da Centro del mundo. E' un'operazione ambiziosa,
alta, un progetto letterario, fiabesco, condotto con l'ausilio
di Saro Cosentino su un antico testo persiano.
Gianluca Veltri
IO DONNA / CORRIERE DELLA SERA, 29/05/04
RADIODERVISH FIABE D'ORIENTE
I Radiodervish hanno ricavato uno dei dischi più lirici
e magici degli ultimi tempi. Suoni incantatori in forma di suite
orientale, corde e archi, partiture che ricordano Battiato.
Non a caso, produce Saro Cosentino, che con Battiato scrisse
I treni di Tozeur.
Roberto Casalini
ROCKERILLA, GIUGNO 2004
RADIODERVISH.Sulle ali di Simurgh
A colpire di più, del nuovo album dei Radiodervish, è
la rarefatta e minimale eleganza dei suoni, che risalta ancora
di più se viene confrontata con la bella veste grafica:
un sinuoso disegno dorato è impresso sulla copertina
bianca, che a sua volta nasconde un libretto ricco di colori
e disegni.
Giancarlo Susanna
MUSICA DI REPUBBLICA, 08/06/04
RADIODERVISH - PARCO DELLA MUSICA
Un ensemble essenziale è la scelta migliore per riproporre
dal vivo tutte le suggestioni di un disco dalle atmosfere rarefatte
e poco definibili. In questo mondo sonoro sospeso tra il sogno
e la realtà mediterranea emerge la voce di Nabil...Interprete
di razza che offre alla sala brividi difficili da dimenticare.
Emiliano Coraretti
ROCKSTAR, LUGLIO 2004
UN CLASSICO DELLA LETTERATURA SUFI DEL XII SECOLO ISPIRA UN
DISCO PREZIOSO
...parlano un linguaggio sonoro e verbale estraneo al nostro
quotidiano fatto di SMS e reality show. Poesia pura che non
abbisogna di sottotitoli. Alla faccia di chi parla di superiorità
della cultura occidentale.
Dado Minervini
MONDOVIVO
BIMESTRALE DI APPROFONDIMENTO INTERCULTURALE, SETT. - OTTOBRE
2004
Annullando le distanze tra le lingue, fra passato e futuro,
oriente e occidente, In search of Simurgh rappresenta davvero
l'unione del canto di tutti gli uomini uccello, senza differenze
di piumaggio o di musica.
L'ISOLA CHE NON C'ERA, OTTOBRE 2004
Senza la pretesa di musicarlo o spiegarlo, i Radiodervish traggono
ispirazione per questo cd dal poema Il verbo degliuccelli...un
concept album anche nella forma, che è quello di una
suite, quasi una colonna sonora che alterna parti cantate a
a pezzi struemntali di grande suggestione.
Al di là dei gusti di ognuno, si sente francamente il
bisogno di prodotti così: libero da condizionamenti,
frutto della riflessione, e che con leggerezza stimola l'ascoltatore
ad affrontare temi culturalmente ed umanamente alti.
Alessia Cassiani
JAM, OTTOBRE 2004
Narrare nons erve a capire il mondo, ma ad abitarlo, a apassarci
dentro con un certo ritmo. A volte è un ritmo coraggioso
ed anomalo, come quello che trasuda dal poema Il verbo degli
uccelli...Pellegrini appassionati, i due Radiodervish...fanno
reagire questo testo con le loro musiche...La musica celebra
l'Oriente pur rispettando tutta la mediterraneità che
in questo lavoro si intreccia con le atmosfere da faiba del
testo.
Federico Scoppio
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